PICCOLE AVVENTURE, FOLLI EMOZIONI

Apprezzare le piccole avventure,
per quanto minuscole, invisibili,
d’enorme senso e acute congetture,
adrenaliniche e irresistibili.
Serie di fortunate coincidenze
nel raggiungere Vigo a passo lento,
un po’ incredulo delle circostanze,
malgrado l’attraente scottamento.
Rosea continuità territoriale:
staffetta vaporetto–bus pel Lido
sorprendentemente fenomenale,
sono in quello che del cinema è il nido.
Gironzolo con aria da cronista,
click! shtrak! pstrik! klops! incontrollati scatti.
Ehp! Mi passa innanzi la giornalista,
cercavo lei, s’incrociano i tragitti.
“Anna… Annamaria!” Si volta e sorride,
“…Tu chi sei?” “Ti seguo…”, farfuglio. “Ma dai!”
In preda al turbamento quale vide,
meravigliato di me stesso abbozzai:
“Posso farti una foto?” ed acconsente
poi viene incontro a stringermi la mano,
pure adolescenziali reminiscenze,
bacio e ilarità del pruder profano.
Va… e io esaltato, pregno d’emozione,
il contenuto evento si è compiuto,
racconto a te, gentile, con passione,
ti valga questo modesto tributo.

fem

Metrica: quartine di endecasillabi con rime e assonanze alternate
(XXIX.XLV – 4.09 Chg)

UNA PAGINA DI STORIA

Nascesti tempo addietro
grazie a due compagni
che un giorno si amarono.
Quando la tua vita iniziò
la gioia riempì gli occhi
di chi ti stava intorno:
fu un evento importante,
come ogni venuta al mondo,
una pagina di storia.
Fu un dolce caso
il nostro incontro
non credere al destino.
Parlami e rivelati,
sei un essere umano,
agisci secondo coscienza;
spiegati i fenomeni
dell’esistenza circostante,
conosci te stessa.
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Versi celebrativi e asciutti (dopo la revisione) per il compleanno di L., una delle due protagoniste degli ultimi post. La mia età sempre sedici anni.
L’originale è molto più enfatico e retorico, il titolo era “Nasce una donna”. Compiva quindici anni, per me era già una donna! I versi richiamavano la metrica di una canzone di Battisti , “Anna”.
Nel diario: L. ti amo tanto anche se non sei qui.
Salteremo il facile fandango e gireremo per le strade allacciati, ma non voglio che il tuo bel viso diventi nella notte un’ombra bianca di pallido. (Procol Harum suggestion, ndt)
(II – 23.11 Sestu)

Musiica:
MI RE
RE DO
DO MI
(…e si riprende)
(IV – 17.12 A)