TANJA

Come balsamo, serbo memoria
di quella carrozza, a Mosca,
ove sentii i tuoi seni
e lisciai duro le tue cosce.
Tu interdetta tollerasti
e fremeva tutto il tuo corpo;
ti indussi in cantina,
ma ti negasti in nome di Julca.
La tua costante presenza
rende evidente l’impotenza
del mio corpo malato, ma vivo,
tra queste mura chiuse da sbarre.

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Una mascalzonata! Un Gramsci erotico, novità assoluta, dissacrante… In realtà un pensiero a un Gramsci vivo, umano, comune, nel periodo trascorso a Mosca nel 1925.

Ancora oggi il rapporto tra Tatiana Schucht e Antonio Gramsci, resta velato di mistero. Per approfondimenti posso segnalare due interessanti libri: Lettere 1926-1935 di Antonio Gramsci e Tatiana Schucht (a cura di Aldo Natoli e Chiara Daniele), ed. Einaudi e La Russia di mio nonno. L’album familiare degli Schucht di Antonio Gramsci jr., ed. L’Unità.
Gramsci si recò per la prima volta in Russia nel 1922 a rappresentare il Pcd’I nell’esecutivo allargato dell’Internazionale Comunista. Malato, ricoverato per le cure del caso, conobbe Eugenia e Giulia Schucht, che sarebbe diventata sua moglie.
Solo nel 1925 conobbe a Roma Tatiana Schucht, sorella maggiore di Giulia, poco prima di tornare a Mosca per un altro esecutivo dell’IC.
Nel Novembre 1926 venne incarcerato dai fascisti, fino alla morte avvenuta nel 1937.
(XVI.XXV – 5.11 A)