MEMORIA TERRA NULLIUS

Assiso spalle al calore del sole,
appena oltre Porta Santa Maria,
su seggi lapidei cingenti il prato
spio la teoria di statue e una colomba
esprime ormai il capo di quella mozza
evocando tratti gusto egiziaco.
Ma come lei il mio pensiero vola
in quel passaggio in terra di nessuno.
Nanzi le barre della casa fatua,
ove ho sorbito dalle tue colline,
tu onorato il tempio del Sardus Pater,
ho modellato ciò che tu hai plasmato
dopo preghiere, sospiri, promesse,
simboli eretti tra sacro e profano.
Sovrappongo il mio passo al tuo calpestio,
calle ove han modulato nostre voci.
Fremiti, angosce, immagini infinite,
e certo tanto ancora da compiere.

memoria terra nullius

Ci sono giorni che ti alzi dal letto, fuori è luce e un istante dopo ti sembra di essere ancora lì, già buio, a stenderti di nuovo. Giornate vacue, tempo sprecato, vita andata.
Amo quei giorni che, quando li ricordo a distanza di tempo, sono talmente intensi che i fatti accaduti si suddividono in un periodo intero e la vita la allungano.
Questo è uno di quei giorni, sufficiente a scrivere almeno un lungo capitolo di un libro, ma la mia musa ha il dono della sintesi e della discrezione, e me ne dispensa un poco… ma per lei è sempre troppo.
Endecasillabi a briglia sciolta.
(XXVI.XLII – 22.6 Chg)