TERAMO

Interamnia dei Piceni
tra due fiumi tu convieni,
dal fenicio Aprutium veni,
colle d’acque e di licheni.
Giulianova in suoi terreni
d’Adriatico smista i treni,
anche verso Giulia nuova,
happy birthday da qui muova,
parte un’altra arcana prova.

Teramne cosa sei? Sorprendente!
San Ferdinando bridge, svolta a dritta,
porta Melatina, e ‘e turbolente,
town domenicale, città zitta;
uomo on bicicletta, e n’indulgente
m’indica la strada pe’ ‘a soffitta.
La locanda chiusa par dormiente,
finisco in mansarda derelitta.
L’affaccio sul corso, paf! possente,
chanson de geste ad hoc manoscritta.
Il set di un film che si va a girare,
con gente diffusa, teramare.

Estate evidente di donne svestite,
sporadicamente spuntano e sfuggono.
Contesto sant’Anna, piazze sovvertite,
Santa Maria Assunta e Berardo assurgono;
l’urbe tutta per te e ce n’è d’allestite
mostre singolari che s’interpongono;
luogo partigiano, ragazze agguerrite,
sei la Cantinetta ove i nostri colgono;
lungo camminare, cene alleggerite,
s’alza un vento fresco e i passi volgono
sulla via di casa, festa nel quartiere,
poi l’arrivederci a migliori sere.

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Metrica: Studio di lasse di ottonari, deca e dodecasillabi
Rispettivamente cesure di quarta e di sesta (6+4 e 6+6)
(XXIX.XLV – 2.09 Teramo)