BRESCIA SUGGESTION

L’entusiasta sorride ed è felice per poco, figuriamoci per un viaggio avventuroso a Budapest, in tempi ancora di pace, in tempi in cui non c’erano i governanti reazionari che hanno sensibilmente inquinato la già instabile democrazia europea, gli Orban, Zelensky, Putin, Duda, per non parlare degli extracomunitari Biden e Johnson… e dei nostri innominabili.

Il treno riattraversa Croazia e Slovenia. Lui vive di rendita, delle soddisfazioni trascorse, si addormenta e salta Trieste, la sua fermata. Ma poi… è straordinario come un luogo possa immediatamente trasformare le sensazioni e portarci in una nuova dimensione, benché si sappia da dove si viene.

Ed ecco la stazione di Brescia, è come cambiare capitolo, parte, storia, romanzo; tutto ha un nuovo inizio, la consapevolezza di essere sotto il suo cielo accende il desiderio e la passione, allora osserva, in una sorta di sensazione tridimensionale: suggestione, astrazione, lucidità, lei non c’è, ma la vede, cammina di spalle verso l’uscita, e inizia il sogno ad occhi aperti, il film, chi gli sta accanto diventa lei, una tempesta di emozioni.

Camminano insieme per le strade di Milano, la sua città d’adozione, del suo successo, ove vive le sue svariate dimensioni, il percorso è quasi banale, nel senso che rivisitano luoghi già visti una marea di volte, zona Centrale, Duomo, Galleria, Scala, Omeoni, Statale. Discorsi seriosi superati da pensieri diversi, approcci dominati, tuttavia progettati all’infinito, e sguardi languidi, risolti in un’esplosione di passione appena contenuta, abbozzi di baci e carezze, abbracci camuffati.

Vi è una consapevolezza non rivelata che ormai invade entrambi, siamo al gioco assurdo, tra trasparenza e simulazione. Lui cerca la sua anca, un messaggio del corpo manifesto, ormai percepisce le sue morbidità, confusamente la invita a sedere nel parco, i corpi sono ormai appiccicati, anche le guance, benché i visi continuino a guardare dritto davanti a loro, consapevoli che un incrocio di sguardi sarebbe fatale.

Il suo seno pulsa visibilmente, si scopre nonostante l’umidità del pomeriggio settembrino, che diventa pretesto per un insidioso abbraccio. Due menti cercano ormai una via d’uscita, i corpi sono pressoché ignari di dove si trascinano. Un angolo del palazzo occupato della Statale sarà la loro baita, dove raggiungerà il suo letto e il buio sarà galeotto over and over.

Un intelletto passionale sogna spesso a occhi aperti, elabora le sue visioni sviluppando incontri, segnali, fantasie, parole, si astrae di giorno, ci dorme la notte. Al di là della bizzarria in se, diventa uno strumento fondamentale anche per superare qualche momentaccio, come quelli che si vivono oggi e ispirano invero pensieri meno gradevoli.

Dunque, a mio avviso, l’elaborazione di un episodio anche trascurabile può diventare una sorta di rimedio da applicare secondo necessità, non diversamente da una tisana, un frutto, un dolce, insomma un metodo per essere positivi.

Un pensiero riguardo alla scrittura, un modo di concepirla. Un racconto di qualsiasi genere (ad eccezione di un lavoro scientifico, storico o saggistico) deve avere necessariamente un aggancio con la realtà, perché in questo modo acquisisce un valore aggiunto, può ad esempio essere una norma per affrontare in modo letterario un fatto che ha avuto nella realtà un epilogo differente, con tutta la miriade di possibilità di altro tipo, dunque realtà e fantasia che lavorano insieme per raggiungere i risultati svariati più compositi.

Questa opinione non viene sostenuta da chi ritiene che un’opera letteraria, come anche un romanzo, una poesia, non tanto debbano, ma possano essere completamente di pura invenzione dell’autore, senza alcun riferimento alla realtà. Da parte mia ritengo che questo sia anche possibile, ma da un lato vedo difficile che chi scrive un testo di valore possa prescindere completamente da qualsiasi tipo di esperienza diretta: non troverei qualcosa di totalmente avulso dalla realtà particolarmente interessante, al contrario ritengo che anche un minimo riferimento a qualcosa di realmente accaduto dia al lavoro, appunto, quel tocco di interesse in più anche per il lettore, specie per quello più attento, che ama ritornare sulla scrittura, sulla biografia dell’autore, scoprire gli agganci con la sua storia e dare all’opera un plus valore, un maggiore interesse.

Per questo la letteratura ha giustamente una sua storia, i suoi periodi, i suoi stili, le sue correnti.

101 linda's suggestion

31 Brescia suggestion (97 – XXIII.XXXIX – 19.2 a) a 25-27.4.2022