CUOR GENTILE DAL SINUOSO ANDAMENTO

Cuor gentile dal sinuoso andamento
china su fiori ti scorgo ondeggiante,
postura che non cela l’ardimento
del brillio dei tuoi occhi imbarazzante;
quel ceruleo bagliore
intenso, rende luminoso il viso
e orna il mio di rossore;
sicura, colta e da cogliere, fata,
mi domini indeciso:
anima seducente convitata.
Discreta, bensì affabile ti doni
verso mia sregolatezza latente,
sebben l’equilibrio di cui disponi
faccia sembrare anch’essa inesistente.
Eppure ogni parola
quest’insieme irresistibile accresce,
mi stimola e consola.
La tua figura completa l’incanto
ne’ slanci che esibisce,
destando, a stima, la passione accanto.
Non vorrei mai smettere di parlare,
in quanto accetti qualsiasi favella
con grazia del tutto particolare
che la disponibilità suggella.
Solleciti fantasie
spingendo il gioco a trasgressioni caste,
d’intimità bramosie.
Comprendi e ridi de’ sbirciar confuso
di vedute men vaste,
eccesso di visioni che ho profuso,
rimandano abitualmente al talamo
nel rustico alloggio per me disposto.
Tra razio e perizia armeggio il calamo,
pondero il fardello del presupposto;
allusioni velate
mi illudo ti raggiungano e piacciano,
premure misurate
concesse, ma siamo a fine viaggio
e la strada annunciano,
sperduto inerpico questo fraseggio.

147 cuor gentile

Canzone ridotta (stanze di 10 versi in rima ABABcDcEdE)
(XXVIII.XLIV – 11.9 Sar)