UNA NASCITA

Iniziava un nuovo anno
insieme alla mia vita
ma per tanti mesi
non mi vide nessuno.
Molti tornavano a scuola
mentre decisi di
uscire dal nascondiglio
…e sono nato allora.
Finiva una settimana
ed un paese aveva
un altro abitante,
gli uomini un fratello in più!
Cominciava un nuovo giorno
quando qualcuno mi incontrò
per la prima volta.
Nacqui in un casa modesta
ignaro di chi mi stava vicino
e di ciò che accadeva intorno.
Chissà quale si pensò
sarebbe stato il mio operato
allorchè avrei conosciuto la realtà.

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Versi scritti a sedici anni con intento meramente celebrativo.
Un canto intimo e ancor di più lo era l’originale, con riferimenti biografici precisi e una chiusa dedicata all’amore di allora.
Il brano ha subito nel tempo diversi rimaneggiamenti, tanto da rendere complesso un qualche cenno alle precedenti elaborazioni.
Le variazioni hanno cercato di togliere, per quanto possibile, l’approccio retorico di versi come: “Tanti stavano per morire/altri stavano per nascere…”, “Tanti dormivano alla terza ora/ altri eran svegli…”, “Modesta la sua casa/ … tutti felici/ e lui strillava”…
(II – 23.10 Sestu)