SITUAZIONE… SOLUZIONE

Ancora adolescenza e L, la stessa del pezzo precedente, ma mentre quello era un racconto reale, questo è molto fantasioso, perché sovente, quando ci si infatua di una ragazza, se tutto non va esattamente secondo i desideri, subentrano le fantasie non necessariamente notturne, ma preferibilmente, perché è un metodo infallibile passare dall’invenzione di un sogno alla concretizzazione del sonno. Peraltro pare sia un metodo diffuso e sicuramente più piacevole del conteggio delle pecore.

Il nostro ispiratore e protagonista si muove in un’ampia visione del mondo tra pacifismo e protesta contro l’incombente odio, rivolgendosi all’amata da persona navigata che conosce la società nella quale domina il malessere. Il sogno d’amore si fa invettiva giacché sulla terra non c’è un angolo di pace e l’amore (si affronta il concetto retorico secondo cui il passato è sempre meglio del presente, ma il quasi sedicenne può. Infatti, più adulto, nel tempo della negazione assoluta della positività, ammette che vi siano pochi spazi di pace, prevale un piccolo ottimismo) si è trasformato (prevalentemente) in odio… Eccoci! Ma questa situazione non scalfirà il nostro amore. Lo dimostra il fatto che quando ci siamo incontrati questa amara realtà è svanita (mentre il sogno originale si attardava in azzardi pessimistici e pseudo sociologici muovendo critiche anche a una collettività sessuofobica, e da questo punto di vista in buona parte continua ad esserlo). Eppure il nostro adolescente vedeva ai suoi tempi e nei suoi luoghi un paternalismo bonario, degenerato in seguito.

Il sogno, in quanto fantastico, mostra passato remoto, passato prossimo e presente della relazione, un artificio funambolico per un sedicenne, poiché non può vantare una lunga esperienza.

Così il sogno temporeggia tra passione, sentimento, struggimenti vari dovuti ai malintesi di coppia, alle reciproche accuse di affetto parziale, stante lo svolgersi del tutto in una società piena di contraddizioni. L’irrazionalità sposta questi problemi affettivi in accuse a terzi, alla moltitudine, che nel giro di pochi anni non si commuove più, non ha più cuore, tutto si è meccanizzato, robotizzato, la pancia del boom economico strizza l’occhio al futuro, al surreale. Il non capirsi, il non amarsi, il non piacersi più è colpa di questo insieme che avanza, questa forza priva di sentimento.

“Penso proprio che le macchine, vincendo le menti umane, abbiano fossilizzato le anime” pertanto occorre lottare per la liberazione esistenziale, studiare una rivoluzione dal Libro, dalla scrittura.

Il pensiero adolescente fa riferimento a lettere, alla corrispondenza tra i due, della serie, siamo noi a risolvere e nei tuoi scritti trovo la gioia. La revisione matura fa riferimento alle Scritture, al Vangelo, alla nonviolenza, alla Carità e alle altre virtù poste al servizio di questo amore evanescente che si nutre di sogno e speranza e che accusa il mondo ipocrita di remare contro, così occorre isolarsi per non subire la sua contaminazione.

La visione onirica si fa narrazione cinematografica, una sceneggiatura con per protagonisti i supereroi dell’agàpi, con il mondo acerrimo nemico, ed è la loro forza, giacché bastano a se stessi, lotta lotta lotta… Tuttavia non si sogna in due, l’unilateralità può essere solo consolatoria, un palliativo temporaneo e tuttavia resistente, finché una nuova storia non lo mette in non cale.

Stravedo per la fantasia adolescenziale, quando le passioni sono davvero tali e incondizionate, forse al di là di tutto anche indifese, dove la retorica, che c’è, è però impalpabile e imperturbabile. Quando si cresce non è più così, la maturazione, l’esperienza, lo studio, la comprensione, portano un po’ a vergognarsi di queste pene d’amore espresse senza pudore.

Al di là del focus sull’amore di due adolescenti, certo centrale, resta fortemente d’attualità, non solo nella visione del sognatore, la prevalente presenza di odio nel mondo; è bene precisare, più che di prevalenza numerica, si tratta di preponderanza dell’arroganza a tutti i livelli, dai fattacci che ogni giorno si verificano non solo nelle nostre strade e coinvolgono due o più persone, alla politica a dir poco reazionaria di chi manifesta il suo potere rigorosamente per i propri interessi diretti e indiretti e che in base a questi, oggi ne dice una, domani il suo contrario, incurante degli effetti dannosi sulle masse, sul popolo, in parte stanco, assuefatto, rassegnato, incapace di reagire efficacemente.

… E allora, se neppure la storia ci ha insegnato nulla, anzi si cerca di celarla ai più, se la guerra prevale sull’intelligenza, che faremo noi… e dove andremo noi…?

situazione...soluzione

 Situazione… soluzione (6 – II – 11.10 s) a 27-30.11.2023

SITUAZIONE… SOLUZIONE!

Abbiamo percorso il mondo
trovando pochi spazi
nei quali vi sia la pace.
L’amore molti uomini
lo hanno trasformato in odio
col passare dei tempi.
Quando ci incontrammo
svanì la realtà amara;
spesso davamo sfogo
al sentimento che ci legava,
ma era un affetto parziale,
perciò cambiammo strade
e i nostri cuori ne risentirono:
per tanti separarsi è normale.
Penso proprio che le macchine,
vincendo le menti umane,
abbiano fossilizzato le anime.
Credo sia il momento
di organizzare la lotta
per la liberazione esistenziale;
basterà studiare il Libro
che ha parole di vita eterna
e armarci di fede, speranza, carità.
Chi ha padronanza del male
temerà la nostra rivoluzione
e cercherà di distruggerci.
Così conosceremo il nemico,
la radice della malevolenza
e tanti si sensibilizzeranno.
Sono cosciente delle difficoltà,
perchè l’albero maligno
ha contaminato tanti frutti
e se non vorremo
marcire anche noi,
dovremo lottare subito.
situazione soluzione.jpg

Abbiate pazienza, siamo sempre nella fase adolescenziale (15 anni, periodo molto produttivo), gocce di retorica persistono. Il brano (mai amato tantissimo) è rimaneggiato senza pudore, rispetto all’originale, che evidentemente (in una determinata fase del mio percorso compositivo) ho rifiutato, fino a fargli rischiare l’oblio…
In questa presentazione però, ho recuperato un verso di quello, dunque l’attività bradisismica non è ancora conclusa. Ovviamente non mi riferisco ai concetti espressi anche confusamente, ma alla resa del verso, all’affabulazione, fattori che oggi curo fino a rischiare l’ermetismo assoluto… pian piano ci arriveremo… pazientate frates!
Dedicata a L., il cui nome era il titolo, modificato poi in “Metamorfosi disumana”, ovvero (dice il diario) del poco amore presente nel mondo, salvo eccezioni. Un mondo egoista che nasconde questa realtà.
(II – 11.10 Sestu)