DA TEMPO INDUGIO…

Da tempo indugio, villa del Monreale,
urbe piatta, bassa, d’armonizzare,
dato hai poco o fatto finta di dare.

Vaglio il fato dei nomi ricorrenti
procedendo in corsie lunghe e diritte,
lumo assiduo non celando ardimenti,
tu ricambi silenti occhiate invitte;
fugaci appaion le sbirciate inflitte
nel timore s’intersechi il guardare:
trae forza la liaison con l’avanzare.

Francy dista passerelle infinite,
spinge una sorta d’idra in lontananza
incurante de’ sporgenze proibite
che hanno dei colli sinuosi prestanza
e di fanali cerulei mancanza,
filtrati dai cartoni pro imballare,
ma sente l’attenzione accarezzare.

Mi struggo a ideare dell’impasse lo sblocco
di tutto ignaro, di saper pauroso.
Creo altri alibi e in corsie d’acqua arrocco:
scacco a Barbie dal sorriso affettuoso,
timida, audace e aspetto delizioso
ed è un ennesimo assurdo giocare.
J’adore… eppure vi ho visto sfumare.

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Ballata
Metrica: Ballata. Schema: xyy; ababbyy
(XXX.XLVI – 9.03 A)

LOREO STATION

Con movimento leggero assaporo,
attonito, della tua lingua il lembo,
lì le tue mani avvolgo come un bimbo,
di ciò che si rassoda mi accaloro.

L’incantesimo pervade d’armonia
i sussulti del treno sui binari;
dalla carrozza osservo gli scenari
da fiaba, piccolo mondo in sintonia.

Il wav alla meta pare sinfonia,
scalo in stazioncina dei passionari,
per le vie visioni preliminari,
non banali, di complessa sincronia.

Tandem, la vettura non passi imploro,
lode, di delizie proibite in grembo,
di capricci e prodighi sensi arrembo,
finché mosca cede a zanzara amoro.

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I momenti condensati in questi versi, in maniera più o meno ermetica, meritano un racconto più puntuale dei fatti e del significato profondo degli stessi; sono lento in queste cose, ma naturalmente il desiderio di scrivere c’è, occorre trovare il tempo e la tranquillità per farlo.
Ore memorabili di un periodo esaltante, dove un semplice gesto, luogo, azione, assurge a simbolo, paradigma, memoria da tutelare.
Nel mio piccolo ho voluto onorare queste immagini con uno schema metrico di quartine di endecasillabi a rima incrociata(abba cddc cddc abba).
Solo alcune conferme al lettore (che sprovveduto non è e fa anche da sé):
wav: onomatopea convenzionale di un suono del treno;
tandem: infine (latino);
amoro: voce del verbo amoreggiare (esperanto).
L’esperanto mi mancava!
(XXVI.XLII – 7.10 A)