PLUTONE

Diabolico punto lontano,
inutile meta che cerchi la luce,
il tuo nome inganna,
Plutone: sei ghiaccio!
Fossi unico!… Invece
hai bisogno d’amore,
non stancarti a cercare…
Un’istituzione semplice
lavando ignoranza, creerebbe un Uomo:
grande cosa per tutti!
Farebbe parlare,
conoscere il mondo;
spiegando fenomeni
quanta gente ha insegnato!
Agglomerati di fogli da scrutare
sprigionano cultura mostrale;
tra gli impianti originali,
laboratori santificati,
teoriche sale,
esperienze immaginarie…
tutto un mitico gioco
nasconde l’identità
della tua amante, Plutone.
Sarebbe Pubblica Istruzione,
lo dice una scritta nel marmo.
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      Suppongo che da sempre gli studenti abbiano contestato in modo più o meno veemente l’istituzione scolastica, con apoteosi storica nel Sessantotto. Ciò accade soprattutto perché in passato il Ministero della Pubblica Istruzione veniva affidato a politici conservatori e fuori dal tempo, più recentemente da improvvisatori, pasticcioni o emeriti ignoranti.
     Ancora oggi (a parte la discesa in campo degli asini e lo smantellamento della scuola pubblica, privata di risorse) l’attività didattica perde di vista che lo scopo della Scuola è educare ed istruire e non una funzione punitiva dello spirito giovanile.
     Brano scritto a diciassette anni, quando definivo la situazione della scuola “disastrosa” e “Questa istituzione sta perdendo valore col tempo ed è come Plutone, lontana, buia, fredda”. Figuriamoci ora!
     In origine il brano aveva come sottotitolo, appunto, “Scuola”. Rispetto all’originale ha subito dei tagli a versi da me giudicati eccessivi, retorici e in parte non più condivisi.
     Dopo il terzultimo verso c’era questo testo:
Deciso la soglia ho varcato./ Sarà un’eccezione vedere imparare/ i ragni e la muffa:/ hanno diritto anche loro./
Tra baldoria e silenzi/ dei ragazzi e un signore/ si stanno a guardare./
     Alla fine c’erano questi versi:
Finita l’ardua scalata/ avrò un foglio di carta/ e starò senza mangiare:/ ho solo perduto del tempo./
Non bisogna mentire/ “cari” governanti./ Plutone, lei potrebbe morire./
(III – 7.12 Sestu)