INSONNIA

Assegnarsi un tema, un titolo, prima di aver scritto il testo è un handicap, così in realtà nacque anche questo brano, ne abbiamo già parlato… L’origine anche qui è la famosa “Esalogia”, fiorita per gioco in una quarta classe di Scuola superiore (quinto di sei brani con unico legame l’improvvisazione).

In questi casi, a meno che non si abbia tutto in mente, non si sa dove si andrà a parare, o forse si è costretti in certi ambiti, specie quando si ha come riferimento la scrittura adolescenziale, per di più minimale e basata sull’estro e non su concetti meditati. L’insonnia che tema può essere per chi dorme come un ghiro, luogo comune necessario per un argomento che deve trovare spazi, sviluppo, ragioni.

Nel caso specifico, tuttavia, anche con qualche iperbole, il problema venne risolto con il riferimento a un fatto specifico, già raccontato altre volte o comunque presente in un’idea di prosa precedente.

Redigo questo scritto mentre leggo Hugo e sono pervaso dalla figura di Cosette, la cui storia adolescenziale, quanto a sensazioni, ricorda quella dei nostri personaggi.

A trattare spesso di adolescenza si corre il rischio di ripetersi, le tematiche sono costanti, come i confini della pubertà, la fanciullezza, le prime esplosioni ormonali e anche i primi sentimenti in nuce, sebbene impetuosi e resistenti al tempo e nel tempo, sia concretamente, sia come fantasie predilette.

Siamo nel campo delle occasioni perdute, fantasticate, irrealizzate o concretizzate più in là, una mia inquietudine, senza dubbio, legata a titubanze, mancanza di coraggio, o volendo anche a rispetto e correttezza (falsariga dell’analisi di Hugo su Cosette, appunto).

Dato il tema, non è necessario fantasticare per forza, ci si può agganciare come nel caso in osservazione a fatti specifici, anche tirati per i capelli. Protagonisti noti, Graham e Ginevra; si torna indietro nel tempo, ad antefatti di una passione perpetua che attraversa perfino l’infanzia e diventa amore, primo amore concreto, con tutti i distinguo già analizzati in testi precedenti. Siamo ancora lontani da questo sviluppo, non tanto nel tempo, ma nelle consapevolezze reciproche, e qui sarebbe opportuno un esame da trattato, su cui non ho voglia, né tempo di cimentarmi, stiamo all’essenziale.

Trascuriamo anche l’origine primordiale, le passioni infantili e naturali con chi ti è più prossimo. Il maschio poi non si distrae, coltiva tutto e trascina nel tempo, magari lascia tutto dormiente in attesa di tempi maturi e qui siamo ancora in quelli intermedi benché in piena età puberale, quando alle passioni si aggiungono anche i sentimenti, in evoluzione, ma capaci di far soffrire.

Tra Graham e Ginevra c’è attenzione, allo stato non necessariamente di uguale intensità. Inutile ripetere che le occasioni sono favorite da reciprocità, possibilità di stare vicini anche solo periodicamente e nelle più svariate situazioni, vacanze, viaggi… Nello specifico i nostri sono in vacanza, ospiti. Situazioni tradizionali si perpetuano anche lontano dai luoghi d’origine e in situazioni anche contemporanee, a prescindere dagli sviluppi in corso nelle società. Quando gli ospiti sono tanti è necessario affrontare svariate soluzioni logistiche, ci si arrangia, ci si divide. Non sempre accade ciò che si desidera: appena il giorno prima hai rischiato di dormire con lei, poi vi separano, giochi le tue carte e puoi perdere…

Lui rifiuta la sistemazione del giorno prima con un pretesto banale… La grande casa, di quelle che quando vi entri la prima volta, ti perdi, un po’ ti angoscia, ma è nulla, stai comodo, ma lei è altrove. Allora giochi le tue carte illuso che si ripeta la storia di ieri l’altro. Stai a fare sceneggiature, ma non è un film. La giornata è stata bellissima insieme a lei, in giro per la città e ora siamo al dunque; insieme anche nella grande casa, ma è un’illusione. Ci si muove, si ascoltano le conversazioni dei grandi, sui vostri destini, davvero una partita di carte dove le situazioni cambiano continuamente, ma la fine della partita arriva e non è quella sperata: semplicemente uno scambio, drammaticamente ancora separati e lontani.

Zitti, erano più loquaci e interessanti i silenzi, succeduti a sguardi maliziosi e sorrisi poco enigmatici, nessuna necessità si schermirsi stavolta. Una notte insonne passata a mordersi le dita, primizie di occasioni perdute, un cruccio, una collezione, un cult.

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58 Insonnia (36 – V – 7.4 ca) p (ar) 29-07.2024