IL GIOCO ASSURDO

Pronuncio il tuo nome sillabando
ché duri a lungo come “serenella”,
sol basti per cadere in estasi
nel tiremmolla del gioco assurdo.

Incrociando il tuo sguardo, persisto,
intensamente esplicito che voglio,
lo chino solo per mirar il seno
i cui frutti cremosi non disdegno.

Mi struggo per la tua carne sfiorita
con qualche segno e crespa tra mollezze.
Offri baci celati, occhi dolci.gioco assurdo,estasi,tiremmolla,sguardo,seno,frutti,carne,mollezze,baci,dolci                

Potrei scrivere giocoassurdo, tanto è univoca e chiara per me questa situazione, che riconosco e definisco tale ogni volta che ritorna. Come è vero che ognuno di noi ha un proprio linguaggio, propri campi semantici che estende e restringe in base a tante variabili esclusive, proprie di una sola persona.

Dico questo perché non so se nell’introdurre il concetto renderò esattamente la mia idea, anche perché per me il fenomeno è abbastanza ricorrente e mi stupisco sempre, come davanti a un dejà vu.

Il giocoassurdo è come un romanzo, lo puoi vivere in prima persona, o essere osservatore esterno; può anche essere piacevole, intrigante, allora si può coltivare, prendere a piccole dosi, senza fretta. Ma come negare che spesso è stressante e deludente, evanescente, snervante… soprattutto se non evolve positivamente e resta assurdo.

Anche questo brano ha origine da ispirazione onirica mattutina.

(XIX.XXXII – 31.10 A)

IL GIOCO ASSURDOultima modifica: 2011-10-31T19:40:00+01:00da thewasteland
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5 pensieri su “IL GIOCO ASSURDO

  1. Rendi benissimo l’idea… Lessico familiare, mi viene in mente, cioè personale… anche io ho definizioni che mi accompagnano da una vita, per situazioni che mi fanno compagnia da sempre… buona giornata. P.S. Sto ancora recuperando:-))) Mi sa che devo andare dalla parruccchera!

  2. lessico familiare…mi viene in mente il titolo di un romanzo di un’autrice che elaboro piuttosto male e leggo di rado, oltre le prime due pagine non sento d’inoltrarmi. al di là di questo sociologicamente credo fermamente che esista un lessico familiare ed, addirittura, uno di genere. ma giocoassurdo mi richiama un non_sense: se è un gioco, come fa ad essere assurdo?
    ole/.) by sally brown

  3. E’ vero…, importante è non perseverare nell’errore. Diabolicum est!

    La tua poesia è molto “maschilista”, posso definirti così? O “infantile”. Cioè ha quella mentalità tipicamente maschile che nel momento in cui apprezza “io chino solo per mirar il seno
    i cui frutti cremosi non disdegno.”, allo stesso tempo svilisce (con qualche segno e crespa tra mollezze.) se non viene assecondato nei desideri.

    Per il resto la tua poesia riesce stilisticamente a non banalizzare quel gioco, anche di parole, di detto e non detto, di sguardi e di intrighi che è il gioco amoroso, da non confondersi con l’amore, ma con lo spirito giocoso che fa parte di ogni essere umano e che viene usato anche nell’espressione dei propri sentimenti. Molto bravo, complimenti!

    emmagiulia

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