DROGA BECCIA (galateu)

Is meris ant sempir cicau
de cunfundi is pòberus,
nd ant bogau totu is modus,
contras a is traballadoris,
po aumentai is disparidadis:
su “galateu” pur nd ant bogau!
A secund’e su pirìgulu
‘nant’is fémias depint intrai,
tocat a papai e no cantai,
asub’e sa mesa feti una manu,
a si sonai su nasu allenu…
raju, unu segamentu ‘e culu!
Custus scimprorius s’ant frigau
e s’agataus a dd’us poni in menti,
est ora ‘e ndi scidai sa genti:
su “galateu” est u’ ammesturu
mancai no parrat, sicuru,
si faint fai su chi ant cumplotau.
Insaras ita tiau depeus fai?
In menti prus no ddus pongiaus,
comenti oleus tocat fatzaus;
is trobeddus de is ricus  
s’incint no sendi tzaracus:
is xrobeddus ndi depeus ‘ogai
de is jualis e s’iscadenai.

Anche questo brano si inserisce in un momento di svolta, sia di scrittura, sia di vita: fresco di maturità, lasciai la Sardegna per studiare Sociologia a Roma, qui evidentemente, in esilio, ebbi il desiderio di scrivere per la prima volta in sardo. Mi cimentai su un tema abbastanza eccentrico, volli dire la mia sul “galateo” e allora il mio parere era abbastanza radicale; non che ora sia diverso, ma magari è più particolareggiato.
Quello che si stigmatizza non è tanto l’opera di mons. Della Casa, che ha fatto il suo tempo ed è ormai più o meno innocuo, ma la capacità dei nuovi dittatori di assoggettare con la propaganda e con promesse credibili solo da chi ha il cervello in letargo (tanti, visti i risultati delle elezioni sarde), il nuovo proletariato (un proletariato che non ha più neanche la prole, visto che non se la può permettere).
Il titolo originale era “Galateu: droga beccia”. Ha avuto l’onore di essere pubblicato nel bollettino “Sa oghe sarda in Belgiu”, rubrica “Su parnasu de sos emigrados sardos” della Lega dei circoli sardi in Belgio. La metrica è in sestine tradizionali che rimano abbcca, con, nell’ultima, rima baciata finale.
(VI – 9.12 Rm)

Traduzione:
VECCHIA DROGA
I padroni hanno sempre cercato/ di confondere la povera gente,/ hanno provato in ogni modo/ – contro i lavoratori -/ ad accrescere le disparità:/ anche il “galateo” hanno tirato fuori!/
A seconda del pericolo/ occorre dare la precedenza o meno alle donne,/ quando si mangia non si canta,/ a tavola si appoggia solo una mano,/ è necessario soffiarsi il naso senza far rumore…/ fulmini… un bel rompimento di palle!/
Queste scemenze sono una fregatura/ e ci ritroviamo a dargli retta./ Sarebbe ora di svegliare la gente:/ anche se non sembra,/ il galateo è un minestrone/ con il quale, di sicuro,/ riescono a farci fare ciò che desiderano./
Allora che fare?/ Non diamogli più retta,/ facciamo come ci pare;/ gli intrighi dei ricchi/ si sconfiggono cessando di essere loro servi:/ dobbiamo togliere dai nostri cervelli/ il giogo e liberarci dalle catene./

http://musicalbox.myblog.it/files/05%20-%20Moggio.mp3

DROGA BECCIA (galateu)ultima modifica: 2009-02-28T11:47:00+01:00da thewasteland
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36 pensieri su “DROGA BECCIA (galateu)

  1. conosco Pazienza ma non benissimo, il film solo per sentito dire ma proverò a raccogliere qualche info in più. Ora il problema è che non riesco ad uscire da questa fase maniaca-ossessiva negrita. Ho ascoltato come due atomi dieci volte solo oggi

  2. finalmente foto profilo…
    domanda: esiste un vocabolario della lingua sarda? …a meno di nn approfittare di epifasi per la traduzione 🙂
    ci proverò: conosco Pazienza anch’io, meno però la pazienza

  3. Grazie del tuo passaggio e buona serata … domani faccio leggere la poesia a mio marito per frmela tradurre ancora non ho la padronanza della limba al 100% :DDDD
    Nenet

  4. papai, cantai…, raju

    è molto difficile: chissà perché la gente è andata sempre alla ricerca di una lingua comune? … non sarà per semplificare la comunicazione?
    e mi tocca fare una figuraccia con te … 🙁 ma non mi arrendo

  5. bello tutto foto testo musica……….non c’è bisogno che parli napoletano mi piace anche il tuo dialetto, ci penso io a parlare napoletano, adoro le persone che non nascondono le proprie origini, c’è chi lo fa chissà perchè……..1 bacione

  6. Ciao, provo sempre molta invidia per chi non solo sa parlare il dialetto, ma lo sa anche scrivere… Buon fine settimana e grazie del passaggio. A presto.

  7. Splinder ti dà la possibilità di scegliere tra migliaia di template, poi se mastichi un pò l’html puoi anche fartelo da solo!!! quello che vedi è opera di 2Stelle …la fatina me l’hanno regalata Gabry, Leopold Bloom e 2Stelle per il mio compleanno, e così l’abbiamo trasformata in template!!!!!
    Buon fine settimana!! a prestooooo

  8. Hai fatto benissimo a fare il pignolo… la mia è solo ignoranza – non scusabile visto che ho studiato anche io filologia romanza – di sicuro però non ho usato il termine dialetto in senso spregiativo, o sminuente, questo ci tengo che sia chiaro. Buona domenica, Gea

  9. io sarei per il ritorno del maskio quello vero quello autentiko dolce sensibile e sopratutto maskio
    ma tutto non si può avere ahhahahahaha

  10. spero ke kapiska il mio dire …. ma proprio le donne kome diana hanno fatto si ke i maskiette avessero paura delle donne e quindi non fanno più il primo passo……. kapiscimi haahahhahahahha

  11. nun agg’ capit’ nient’, ma che è scritt’…………ahahahaha
    radicale sempre……..da quando pannella si fumò la prima canna!!!
    so burlona si e anche molto, però pure tu einsommmmmmmaaaa!!!
    1 bacione

  12. Bella la poesia che hai trascritto da me di Thomas Eliot ma meno male che io sono meno triste di lui e mi risveglio con la primavera.

    Un saluto e buon proseguimento di settimana!

  13. Angel… rieccomi… sono a Roma e sono… felice! E a giugno ci vedremo 🙂
    E tu cosa mi racconti? Senti la primavera?
    Un cielo azzurro di baci!

  14. ma io anche se ci provo a leggere non ci capisco nienteeeeeeeeeeee cicau bogau frigau hihihi ma la traduzione?? hihihi

  15. dovessi aiutarmi col calabrese e col latino e col francese più o meno i tuoi versi diventerebbero:

    Nel mare prima sempre si è ciecato
    e confondendo è povero

  16. Peccato non poter gustare la musicalità della lingua. De Andrè ce l’ha fatta conoscere, amare. Ma capirla, in fondo, non è così importante.

  17. Peccato non poter gustare la musicalità della lingua. De Andrè ce l’ha fatta conoscere, amare. Ma capirla, in fondo, non è così importante.

  18. ma HAI UN SACCO DI Commenti!
    (e io… offesissima…) non sono taggata in nessun link

    bye…

  19. Non è per galateo che sono qui, ma perché se uno mi lascia un bacio non sono capace di fare come se mi avesse lasciato la resca di un pesce 🙂
    Perciò grazie e naturalmente ricambio. Un bacio non è mai poco.
    Perdona il ritardo, ma ultimamente gira di traverso.
    BACIO quindi e pure maiuscolo 🙂

  20. diciamo che il sardo scritto è diverso da come lo parlo quindi se leggo la poesia a voce alta capisco… ma nn ci cumprendu nudda …

  21. MAMMA MIA…IN SARDO NON CI HO CAPITO PROPRIO NIENTE…SEMBRA CHE VIVIAMO SU DUE PAESI OPPOSTI…HO ASCLTATO ANCHE LA CANZONE…MOOOOLTO FESTOSA…RIDOOOO!BUONA GIORNATA.SMUACK

  22. Visto? gli stessi sardi lo ammettono. e che dovrei fare io da veneta-magnapolenta?
    ma non cedo e guardo se metti la traduzione per sbaglio…:-)
    vabbè che mi sto dilungando troppo, ma la traduzione è solo un optional e se ne può fare anche a meno, o no?

  23. Bella questa poesia, parlo dei contenuti…Ho letto la traduzione….pur essendo sarda “mi perdo” nel leggere e tra l’altro parlo il sardo…a modo mio!:-)))
    Un abbraccio.:-) faraluna

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