FANCIULLEZZA

Scontento lasciai il paese natale,
dovetti abituarmi alla nuova dimora;
trovai altri amici per giocare
e presto condivisi con una bimba
le mie passioni di fanciullo.
Primo giorno di scuola, fermento,
tra sconosciuti piansi disperato
e disertai la classe assegnata
rivendicando la soluzione gradita;
rappresaglia: del maestro il sarcasmo!
Ricostruivo il mio microcosmo,
nostalgico di piaceri infantili:
un giro in automobile, fantasie…
Classe mista! Nel mio vico si giocava
con riti della tradizione contadina:
il salto di una fila di fuochi
nella calda notte di San Giovanni.
Suggestione dalle strisce western
all’origine della tenda indiana,
culto annuale, da noi piccoli imitato.
Vaghi ricordi del primo alloggio,
minestroni e sieste ingoiati a forza,
ciak sui nuovi vicini ventinovenni,
uova predate a galline ruspanti
in terra nullius. Trasloco di fronte.
Le paure del cinema di morte,
lugubri egizi m’incussero terrore.
Pensieri volti a compagna di classe
per cui tutti andavamo in sollucchero
e ad avventure fantastiche in treno.
Davamo la caccia ad inermi locuste
con armi di legno riprese da fumetti.
Stupore e incoscienza per un lutto
che colpì la mia amica di giochi,
la famiglia emigrò. Finestra sul mondo.
La nuova vicina coetanea e moralista,
nata chissà in Scorpione? Dominava…
I calzoni corti per giocare a calcio
accanite partite in strada tra rivali.
Se imposti disertavo messa e dottrina.
Non amavo la vita lontano da casa
in colonie controllate dalle suore.
L’impulso a prender la bici che babbo
usava per andare al lavoro… sfasciavo.
Su bascu, ispetzionai sa linea, a cassa.
Le assenze del maestro in aula
pretesto per sfogo di impeti e sfide,
distrussi un lavoro della classe
confidando su un salto più lungo.
Radio, Congo, America latina, tv ragazzi.
Si esplorava il mitico fiume
e il nuraghe divenne la fortezza;
il rito di iniziazione nel torrente,
le discordie, la scissione, la rivolta.
Recinti di filo in giardino…
classica caduta nella fontana
Battaglie, invasioni, giornaletti,
desiderio di contatti femminili.
Infiniti fatti non riferiti, offuscati.
Inconsapevolezza della verità, miraggi.elementari,classe mista,notte di san giovanni,egizi infanzia,fanciullo,scuola,giochi,amore,ederlezi

Il tempo delle Scuole Elementari ricostruito a diciotto anni. Rivedendo il brano, mi sono reso conto di tanti particolari trascurati, come se lo scorrere del tempo rendesse più nitido il ricordo del passato.
Cinque anni per un bambino sono una vita, un tempo lunghissimo vissuto intensamente, lentamente. Man mano che si cresce i ricordi e gli episodi si moltiplicano, si affollano nella mente, chiedendo attenzione… se non si opera una scelta drastica, selettiva, non se ne esce: così è stato.
Il titolo è originale, ispirato ad una sorta di versificazione pedagogica, di formazione, che ha avuto seguito per qualche tempo.
La complessità di dover raccontare un periodo della vita in versi, richiama qui e là, tanta retorica, più o meno percepita in base a stati d’animo ed epoca vissuta. Pertanto il brano, proprio fisiologicamente, per elezione, ha subito un rimaneggiamento che non ha interessato in modo particolare gli episodi, ma il modo di raccontarli, privilegiando il flashback all’esposizione meramente prosaica, pur presente. Sarebbe dunque inutile segnalare le variazioni, per capirne la portata, mi limito a citare gli ultimi tre versi della prima stesura, condensati in uno solo:
Poca coscienza di verità,
lontani i tempi di rivolta,
irrealtà su ogni fanciullo.

(IV – 30.12 A)

Music:
MI SOL FA MI
MI SOL FA MI
MI LA (da “L’impulso a prender la bici…”)
MI LA (a “Confidando su un salto…)
DO SOL (…repeat)
(IV – 30.12 A)

http://poeesie.myblog.it/media/02/02/463367507.mp3

FANCIULLEZZAultima modifica: 2008-07-31T23:08:00+02:00da thewasteland
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37 pensieri su “FANCIULLEZZA

  1. è vero la stessa immagine…ora ti cito per danni è?lalala…dai che scherzo…lalala…però avevi avuto paura è?ahahah…dai dai dai basta ora faccio la seria…solo che questamattina sono alquanto su di giri…saranno dnuovo i troppi caffè?aiutooo…in ogni caso puoi andare con calma commenterò quando lo avrai finito il post…il resto ovvero la traduzione…quando vuoi sai dove puoi mandarla…spero prima della mia partenza altrimenti resto con il dubbio…va bè io scappissimo…ultima cosa perchè molto waste?ahahah…ridooo…bacini e buon fine settimana

  2. Leggendo questi tuoi versi ho ricordato il mio primo giorno di scuola; nel cortile interno della scuola elementare A.Riva, una marea di bambine in grembiulino bianco con fiocco rosa, accompagnata dalla nonna con una gioia infinita per poter stare con altre bambine.Un bellissimo ricordo.

  3. Buon Ferragosto, ovunque tu sia! Tornerò a leggere con calma nei prossimi giorni…

    Ciao e un bacio,
    Laura

  4. Grazie per avermi augurato buona festa dell’Assunta..non mi piace il ferragosto!
    P.S.
    qualcuna piangeva si, ma a me non interessava ero così felice…io ho pianto tanto quando mi mandarono all’asilo, avevo paura d’essere abbandonata e soprattutto delle suore!erano i tempi di Belfagor!
    a presto.Paola.

  5. Mi piacciono molto le immagini che inserisci e la musica poi lo sai che la adoro!!!! anche a me dopo ferragosto viene un pò di malinconia….segna un pò la fine delle vacanze e dell’estate!!! ma tutto ha un corso…..
    ricambio il bacio!!!! mi fermo un altro pò ad ascoltare questa meravigliosa canzone!!!!

  6. ti ringrazio!
    (non ho trovato la “cosa” delkle bambole, dov’è?)

    passaggio veloce, domani riparto…

    buone vacanze!

  7. A me Henry Potter piace e sto prendendo seriamente in considerazione l’eventualità di farlo comparire nelle mie elucubrazioni grafiche..direi che l’importante è esprimere ciò che si sente..se poi questo non viene condiviso dagli altri, pazienza, e francamente me ne infischio.
    Saluti.
    F.

  8. Le elementari… ke ricordi…
    Ma buongiooooooornoooooooooooooooooooooooooooo.. o buon pomeriggio eh sisi buon pomeriggio allora…
    Uhm criticarti?????non credo d’aver capito O.o cmqe siaaaaaa.. perkè sei triste??nah che non fa bene essere tristi……. il mio clone non lo so se esiste, io dico ke è meglio di no altrimenti AAAAH CASINO hihihi
    però se vuoi mi posso mettere in una scatola formato maxi imballarmi e inviarmi :O ricordando di fare i buchini :O
    :)) dai dai che tra poco mi imbuco hahahahahaha buona giornataaaaaaa
    Fay

  9. ciaooo…sono tornata da poco dal mio viaggio in toscana, all’avventura con un’amica:))
    non sono sparita!!
    un abbraccio

  10. Io mi sono fatta viva… ma sotto altre spoglie… pensavo l’avessi capito 😉 ti aspetto nel nuovo blog… e per farmi perdonare ti mando un bacio caldo come quest’estate 🙂

  11. E’ vero, Kant è stato un tormentone al liceo, ma lo ricordo con affetto, non fosse altro per quella meravigliosa utopia “Il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me”. Questi tuoi ricordi mi sono pmolto piaciuti, hanno un ritmo ora dolce ora concitato che affascina. Buona serata, Gea

  12. si si son Lulù 🙂 G.G. sono le miei iniziali. Sinceramente speravo che tu capitassi da solo sul mio blog, ma mi sono resa conto che di blog ce ne stanno parecchi 😉 E quella non è proprio una chat ma un forum che hanno aperto mia sorella e mio fratello. Si parla di diversi interessi che condividiamo con altri amici reali e virtuali ma è aperto a tutti coloro che hanno qualcosa da dire… se ti va ripassa e dai un’altra occhiata 🙂

  13. hai ragione, son sparita……ma è un periodaccio..sono incasinata tra esami, lavoro e amici….non ne posso più!!! voglio le ferie 🙁

  14. E’ il periodo della vita in cui gli occhi si sgranano in automatico con la bocca ad ogni scoperta. Non dovremmo mai perdere quella necessità di stupore. E, che si sappia, mai stata femminista io.

  15. ehiiii ciaoooo:) a me l’estate procede sempre lavorando anche se qualche giorno a mare me lo sono fatto. e delle olimpiadi sinceramente nemmeno me ne sto accorgendo anche se sono in Cina. sempre la solita vita…. e tu? che fai di bello?

  16. giulia come tante, indefinibile quanto nessuno.
    C’è una frase nella tua poesia che non capisco:
    Su bascu, ispetzionai sa linea, a cassa.
    Un salutone, a presto

  17. Hai letto l’editoriale di Concita de Gregorio su repubblica? Mi sa che ha letto la tua poesia… Non è che Soru l’ha consigliata?
    un salutone…
    Mi piace molto come scrivi: sto leggendo le tue poesie.

  18. durante la mia assenza vedo che hai terminato il post…che bello che è…complimenti…sei stato bravissimo…per quanto rigurda la mia mail è sofiaaa@live.it…che poi è pure il mio indirizzo msn…quando vuoi invia il lavoro…bacini

  19. Ciao!!!!
    Dopo 11 mesi senza postare oggi sono tornata sul mio blog. Ti ringrazio infinitamente per tutti i commenti che hai lasciato in mia assenza. Un bacione grande.

  20. Per l’editoriale parlavo appunto dell’Unità, di cui è diventata direttrice. Ho sempre apprezzato l’ronica Concita su Repubblica e cercherò di seguirla anche su L’Unità.
    Attinenze? Soru sardo. Ricordi di scuola. Partire dal proprio passato per volgersi al futuro. Magari con il berretto ben schiacciato in testa, procedere svelti…

  21. This is equal of the pernicious effects of affirmative action. In our PC/affirmative effectiveness culture, we nurse to discern the achievements and promotions of minorities as a consequence of affirmative affray policies preferably of human being diligence and talent. This undermines these remarkably achievements.
    Another ungovernable here is that it sets kind-hearted fair play at odds with the higher splendid morality. If the higher decency is customary to adjudicator the Extermination, necessary cancer outbreaks, etc, as advantageous, while forgiving morality will judge them immoral, then the ‘fair’ in each of these moralities are different. Admissible on the higher ideals is not what we property about good.

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