…IN DISGUISE

Un anno felice pochi momenti bui
troppe le paure quelli distruttivi
quale amore è – assurde – il tuo se non mi vuoi
fedeltà – vedere – dei rapporti bianchi
A te decidere se vorrai lasciarmi
del poter venire di quando parlarmi
quanto trascinare come dominarmi
se ambiguamente è l’ora di amarmi
o comunicare siamo solo amici
Montato di testa colgo i tuoi rispetti
ogni cosa a palla dai vieni prendimi
ti amo a raffica eran scherzi giochi
amora matura di amori maturi
l’amore si sgonfia se non condividi
Visione precaria zoom altalenanti
o meglio alternata – flash alternativi
contro la logica dei ragionamenti
senza alcuna accusa continui coerenti.
Se ferisci accuso bambinesca accusi
sagra d’immaturo l’amore non vivi
Suona il campanello dar fiato ai tromboni
ricatto intercetto nel disconoscersi
atto non dovuto l’essere ostili
è un paradosso non dar spiegazioni
Rinneghi il passato ti schermisci temi
e fai moralismo quando telefoni
ma a tuo piacimento scelte reticenti

... in disguise

Prosegue la buriana – in italiano -, in particolare il discorso degli ultimi due brani, per cui mi ripeto solo nel dire che si tratta fasi acute di un periodo, a dir poco, gradevole.
Più che sul contenuto, mi soffermo quindi sulla versificazione.
Continua la sperimentazione. La struttura, in senari doppi, è del tutto originale: presenta tre strofe in nona assonanza, più che in rima (nona rima), manca di punteggiatura e contiene delle fratture al discorso lineare, per cui deve esser letta da almeno due persone.
(XXVI.XLII – 17.6 Arbo)