DA TEMPO INDUGIO…

Da tempo indugio, villa del Monreale,
urbe piatta, bassa, d’armonizzare,
dato hai poco o fatto finta di dare.

Vaglio il fato dei nomi ricorrenti
procedendo in corsie lunghe e diritte,
lumo assiduo non celando ardimenti,
tu ricambi silenti occhiate invitte;
fugaci appaion le sbirciate inflitte
nel timore s’intersechi il guardare:
trae forza la liaison con l’avanzare.

Francy dista passerelle infinite,
spinge una sorta d’idra in lontananza
incurante de’ sporgenze proibite
che hanno dei colli sinuosi prestanza
e di fanali cerulei mancanza,
filtrati dai cartoni pro imballare,
ma sente l’attenzione accarezzare.

Mi struggo a ideare dell’impasse lo sblocco
di tutto ignaro, di saper pauroso.
Creo altri alibi e in corsie d’acqua arrocco:
scacco a Barbie dal sorriso affettuoso,
timida, audace e aspetto delizioso
ed è un ennesimo assurdo giocare.
J’adore… eppure vi ho visto sfumare.

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Ballata
Metrica: Ballata. Schema: xyy; ababbyy
(XXX.XLVI – 9.03 A)