DITTATO DEL MARE DI MEZZO

I cavalloni che ho aggredito
tra i Capi, nel mare mediano,
della Frasca e dei Corsari, turrito,
evocan primo ardore meridiano.

Nel letto, supina, t’alzo il vestito,
ti osservo, stimo, quale ape sultano;
del cibo che inforno traiam mito,
la pala incalza a ritmo pacchiano.

Ora Anfitrite, ora Afrodite, me
rapiscono e te Cupido sfianca,
ti rende docile al caldo seme;

più fervore t’infonde e non più stanca
ti abbandoni al piacere che preme,
alla piena fusione poco manca.

pisor2Serie del mare. Sonetto dedicato, ispirato dal pensiero permanente di quei tempi e non solo.
Il titolo individua il punto in cui avviene la scrittura: il mare di mezzo tra i due capi, che ditta; mare già ampiamente cantato.
(XXVI.XLII – 15.9 Arbu/Pis)

DITTATO DEL MARE DI MEZZOultima modifica: 2014-02-28T16:30:01+01:00da thewasteland
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Un pensiero su “DITTATO DEL MARE DI MEZZO

  1. che rabbia questa impossibilità di commentare senza essersi loggato!
    La poesia…, mi pare di averne già parlato. Quel verso sulla pala… orribile.
    Il resto è poesia.
    buon fine settimana

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